Ha cominciato a lavorare all’età di 15 anni come commesso in un negozio di abbigliamento e, senza abbandonare il settore che da giovanissimo l’aveva attratto, qualche anno dopo è diventato agente di commercio.
Remo Lodi, ferrarese di 55 anni, si occupa, da oltre trent’anni, della vendita di abbigliamento da uomo, in particolare di maglieria e camiceria di livello medio/alto, fascia che, soprattutto negli ultimi anni, sta riscontrando fluttuazioni più che positive.
“Il mio lavoro si sviluppa in tutto il nord Italia e mi fa percorrere circa 4-5 mila chilometri al mese. I capi che vendo sono di qualità superiore e coprono quella fascia di negozi che propongono abbigliamento di alto livello qualitativo i quali, anche in questi anni soggetti a forti scossoni finanziari, hanno sempre mantenuto alti standard di vendita”.
Controtendenza che invece non si registra nella fascia di prodotti medio – bassa, più sensibile alla concorrenza di abbigliamento a prezzi molto più ridotti e vittime della grande distribuzione.
“La grande distribuzione e le vendite on line hanno dato il colpo di grazia, mentre per i prodotti di qualità superiore la tendenza è ancora quella di rivolgersi al negozio, che richiama fiducia ed attenzione per i dettagli”.
Fattori più che positivi però non salvaguardano la figura dell’agente di commercio che, mai come ora, sta divenendo sempre più obsoleto.
“I grandi showroom ci stanno lentamente ma inesorabilmente sostituendo. Le grandi aziende puntano su questi grossi punti vendita, ovviamente in punti strategici all’interno di macro aree, per portare il negoziante direttamente da loro, bypassando di fatto il ruolo del rappresentante”.