In un’epoca nella quale la plastica è al centro di un dibattito globale tra coloro che la demonizzano e coloro che la salvaguardano, cade a fagiolo il punto di vista di Francesco Volta, agente di commercio da 40 anni, impiegato nella vendita di materie prime plastiche e dei materiali relativi alla loro lavorazione.
“Mi sono affacciato al mondo del lavoro prestando servizio in una fabbrica dove si lavorava la plastica e quando ho cominciato la mia esperienza come agente di commercio sono rimasto nel settore. Conosco tutti i segreti di questo materiale e posso schierarmi tra coloro che lo difendono”.
In un Paese come l’Italia, dove solo il 43% della plastica viene riciclata e quindi oltre la metà dei rifiuti plastici finisce ancora nei termovalorizzatori e nelle discariche, è sempre più difficile pensare soluzioni a questo annoso problema.
“Non bisogna intervenire sulla plastica, ma su chi la getta via. Serve rigore perchè la vera violenza è l’abbandono del rifiuto, il nemico è l’uomo e la sua mancanza di senso civico. Manchiamo di un’adeguata educazione e le informazioni sono troppo spesso frammentate ed incomplete”.
Al dì la di un impegno e di una consapevolezza sempre maggiori, sarebbe utile un maggior coinvolgimento delle aziende produttrici di plastica.
“Questo non vuol dire solo modificare la produzione perchè lo impone lo Stato attraverso discutibili tasse, ma ripensare la produzione in maniera differente per salvaguardare una filiera a tutt’oggi sofferente”.